Il settimo seme di Persefone





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mercoledì 6 ottobre 2010

Se volete venire in una Passera, venite a Firenze ( calmi, che avete capito!?!? )




Riprendendo in mano questa categoria, che abbiamo per motivi di tempo un po’ accantonato, ci è venuta voglia di dargli un’impronta più delineata, trasformandola in una sorta di guida culinaria personale.Per fare questo partiamo dove se non da Firenze? Citando per primo un locale che non per forza rappresenta il top, per quello ci riserviamo forse di stilare una classifica finale.
Comunque sia, uno dei motivi per visitare Firenze è che qui si trova Piazza della Passera. Si, avete letto bene: noi non ci si fa mancare proprio nulla. In realtà è un nome "acquisito" poiché in origine si chiamava Canto ai quattro leoni. Legato al "popolano" nome diventato poi ufficiale, ci sono due fonti controverse. Secondo una tradizione, la piazza si chiamerebbe così perché nei pressi vi era un famoso bordello attivo fino al 1920 mentre un’altra attribuisce il nome ad un evento che vede come protagonista una passera che fu raccolta sofferente da alcuni bambini che cercarono di curarla. Questa opera caritatevole però segnò il diffondersi della peste attribuendo alla passera la responsabilità, quale untora, per la trasmissione della pandemia che fece più di 40.000 vittime. A voi la scelta di credere più o meno ad una o all’altra così come abbiamo fatto noi.
In questa piazzetta, che si trova oltr’Arno, nei pressi di palazzo Pitti e Ponte Vecchio, potete trovare l’osteria tripperia il Magazzino, i più famosi e belli ( e ingiustificatamente cari ) 4 Leoni, c'è Cinque e Cinque, locale in cui gustare la cecina, una focaccia di reccomagistrale e diversi piatti bio. Non ultimo c'è una gelateria piccina picciò, davvero carina.




Oggi parliamo de “Il Magazzino”. Locale piccolo ed accogliente, durante la bella stagione potete pranzare all’aperto sulla piazza, personale gentile, menu semplice dove potete gustare diversi tipi di piatti della tradizione contadina come la trippa alla fiorentina ( secondo alcuni, fra le migliori in città ), i coccoli, pappardelle alla lepre, il lampredotto, di cui, per chi non lo conoscesse, riporto un link http://it.wikipedia.org/wiki/Lampredotto proposto in diverse versioni, bollito con le salse, al cartoccio con verdure e fritto. Il tutto annaffiato da un ottimo vino da poter scegliere al bicchiere o alla carta da un elenco di tutto rispetto essendo il loro pezzo forte.
Ci accomodiamo al tavolo, tovagliette di carta, quadri che ritraggono la passera (e cosa altrimenti?) e come vicini di “banco” una selezione formidabile di bottiglie di vino e gli immancabili Giapponesi.
Ordiniamo come antipasto i coccoli, (impasto di pane fritto, serviti caldi con prosciutto toscano e stracchino che rappresentano un piatto gioviale e se ben riuscito un vero toccasana per il palato e l’umore).




una insalata mista (non troppo abbondante!) servita in un cestino di parmigiano buonissimo, il lampredotto al cartoccio con verdure miste.






Abbiamo annaffiato il tutto con mezzo litro di vino della casa imbottigliato con tanto di etichetta (raffigurante la passera) del ristorante direi discreto e una porzione di schiacciata con l’uva (dolce tipico di questa stagione. Paghiamo all’incirca 20 euro a testa e usciamo direi soddisfatti oltre che allegri!!!

Questo post mi torna utile per allegare la ricetta della schiacciata con l’uva ", fatta alla mia maniera ;-)
Ingredienti:


Per la pasta:
400 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino raso di sale
4 cucchiai di zucchero
270 gr di acqua circa

Per la farcia:
1 kg di uva nera da vino (più abbondate e più diventa sugosa!!!)
6 cucchiai di zucchero
olio extra vergine d'oliva
ed ingrediente facoltativo semi d'anice a piacere.

Procedimento:

Unite gli ingredienti per la pasta in un recipiente mescolandoli insieme, procedete poi impastando sulla spianatoia l'impasto con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo che non si incolli alle mani. Riponete l'impasto ottenuto nuovamente nel recipiente infarinato praticategli una incisione con il coltello a forma di croce (per agevolare la lievitazione) copritelo con un canovaccio e riponetelo in un luogo asciutto per almeno due ore.

Una volta lievitato l'impasto dividetelo in due parti e procedete stendendo la prima parte nella teglia del forno in cui avete precedentemente riposto un foglio di carta da forno. Una volta stesa la prima parte di pasta ricopritela con poco più della metà degli acini d'uva, spolverateli con 3 cucchiai di zucchero ed un filo d'olio. (ps. gli acini dovrebbero essere senza semi, per non incorrere in scrocchiamenti sotto i denti, ma siccome non si trova tanto facilmente l'uva senza semi avete due alternative, la prima è tagliare i chicchi eliminando i semi ma senza sprecare una sola goccia di succo, oppure ve ne fregate e constaterete che non infastidiscono più di tanto!!). Prendete poi l'altra parte di impasto steso e riponetelo sopra all'uva chiudendo i bordi della vostra focaccia incalzando la parte sottostante di impasto sopra a quello superiore facendolo aderire e premendo. Praticate qualche buchetto sulla superficie con la forchetta e disponetevi un'altro strato di uva, zucchero e olio. Infornate la schiacciata nel forno ben caldo 180 - 190 gradi per almeno mezz'ora. Una volta cotta, tagliatela e gustatela appena tiepida è buonissima!!! non preoccupatevi troppo per l'imbrattamento della bocca, una buona compagnia vicina provvederà con gusto a ripulirvi.
SLURP!


Yin






13 commenti:

  1. AHAHAH!!! Io rido di già alla bava alla bocca di qualche maschietto che avrà avuto un sussulto leggendo il titolo!!! ( l'unica idea mia )
    Coitus Interruptus?

    Maiali!!!!

    YANG

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  2. Bel post ... mi ricorda uno dei miei nell' impostazione : )
    E vi rispondo con un " ci andiamo insieme???? " : )

    Beso Beso

    Desire

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  3. Ottimo...come tu sai Firenze la conosco bene,Siena ancora di piu'.La toscana e' la mia Motherland lampredotto compreso.Tra i piatti che preferisco al primo posto il caciucco,ma quello povero dei pescatori....ho mangiato un caciucco squisito recentemente con gamberoni,scampi,arselle....quello vero e con tranci di scorfano,moscardini,triglie,ecc tortelli di magro (ricotta e spinaci)
    Zuppa di funghi alla maremmana.....e rosso di Montalcino,e' in assoluto quello che preferisco....

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  4. @Desire, in che senso ti ricorda uno dei tuoi nell'impostazione? ti riferisci allo stile? Sei la benvenuta, ovviamente è richiesta una predisposizione a certi sapori autentici ;-)

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  5. @Primo, sono felice che hai ricordato questi prelibati piatti toscani, il tuo contributo alla guida del Gambero Rotto è preziosa, come le altre che spero arriveranno. Già che ci sei, fai uno sforzo in più ed illuminaci, dove hai gustato questo caciucco straordinario???

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  6. Carissima Yin la risposta è Yessssssss!!!!!!!

    Baci

    Desire

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  7. è deciso.
    ci andiamo presto con o senza di voi.
    ;-)

    P&F

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  8. Sgrunt!
    A Firenze ci son stato una volta (in un giorno in cui non c'erano fiorentini) ma la guida non accennò a questa via. Quando tornerò dovrò andarci

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  9. Uhm...è un po' come quando io invito TUTTI a VENIRE in VAL GINA hahahaha!
    Comunque.. amandovi v'odio.
    Sapete che adoro Firenze..forse non sapete che sono anche un'ottima forchetta..
    Questo post mi fa morire d'invidia...MA PERCHE' NON SONO NATA IN ETRURIAAAAAA?

    Baci ragassuoli...

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  10. dovevo andarci questo we a firenze. e invece ciccia. sono qui. pregustavo una cena, una passeggiata sull'arno e tutti gli imprevisti sognanti del caso. questo post e' succulento ma porca zozza mi risulta indigesto questa sera. lo rileggo domani, adesso ho fame.

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  11. Io della cucina toscana nun so na cippa. Perchè sono stato a Firenze con la scuola, albergo squallido con ragù pronto propinato tutti i santi giorni e fettina panata con patatine per secondo... L'unica cosa che ricordo è il pane senza sale, che per un napoletano è strabiliante in quanto a diversità. Detto questo sono però una gran buona forchetta e semmai dovessi tornare nel cuore della passera di sicuro proverei ogni ben di Dio elencato... Quasi quasi mi cimento nel dolce con l'uva che ho zoomato la foto fino quasi a mangiarlo sul serio!

    Ma sull'etichetta c'è una passera stampata intesa come uccello o come figa? :D

    Yang il tuo titolone ti ha fatto perdere 10 punti... Non si era ancora caricata la pagina che già avevo messo due paia di mutande in valigia! :D

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  12. @Desi, abile e arruolata!!!

    @Paolo e Franci, idem come sopra. Ma voi lo sapevamo.

    @INNNERES: scusa ma quando sei venuto? Dove erano tutti i fiorentini? Cmq come ha detto Yin, "Il Magazzino" non è certo il nostro ristorante preferito. Semplicemente c'eravamo l'altro giorno e ci è venuto di fare la prima di, spero, diverse recensioni. Quando vieni ti si da noi la dritta giusta.

    @GRACE... una bella gang bang in VALGINA... WOW! Si viene col torpedone dell'amore! Invece di fare un sacco di discorsi amorevoli sulla nostra terra, vieni davvero, maestra cazzara. Vi si ospita volentieri. Chiamaci allo 055 3u 66°§**22.

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  13. @ROSSA. Ti hanno bidonato? Fiorentini di merda. Razza bastarda. Puoi cmq venire e fare un pò di scena esistenzialista. Tu che cammini sul lungarno, nostalgica. La brezza che ti porta il profumo dell'arte. E un marocchino che prova a rifilarti una borsa Prada taroccata.

    @ ROSPO. Poveraccio. Che brutto ricordo. La torta nella foto è quella fatta ieri da Yin. Spettacolo! Anche se io la preferisco ancora più caramellata. Al limite scatta l'insulina.
    Sull'etichetta mi sembra ci fosse l'uccellino. Non si vede nella foto. Che ridere che mi hai fatto con la scena delle mutande!!!
    :-)
    Yang

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