Il settimo seme di Persefone





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domenica 27 marzo 2011

Archetipi erotici: la prof


Ah, le antiche seghe
dedicate alla prof di Matematica!

Quanta carta igienica;
ben più di sette leghe
Sublime aguzzina
della mia materia grigia
eri la fustigatrice e la regina
Tiravi più di una cavalla di Frisia
la mani in zona pelvica
a me, asino della materia algebrica.

La prof, è sempre stata e sempre sarà uno dei secchi in cui mungere il latte crudo delle polluzioni adolescenziali.
Io adolescente non sono più da un pezzo. Come da un pezzo si è capito ( si dovrebbe averlo capito, spero ) che sono un porco.
E ai porci piace grufolare nel sottobosco.
La mia pupilla, poi, ha poteri rabdomantici nello scovare il crasso ove sguazzare come un ornitorinco in calore.
Oggi su Repubblica.it, sulla destra, nella zona video e foto, si nota questa notiziuola pruriginosa:

Canada: insegnante sospesa dopo che uno studente le chiede l'autografo per averla vista in un film porno. Scandalo al liceo 'Ecole Secondaire Les Etchemins' di Levis, nel Quebec. La professoressa, impeccabile sul lavoro, era anche una pornostar, protagonista con il nome d'arte Samantha Ardente di un film di culto intitolato 'Serial Abusers 2'. Uno dei suoi studenti l'ha riconosciuta e le ha chiesto l'autografo. Lei si è rifiutata e ha chiesto al giovane di tacere sulla sua seconda attività. Ma il giovane si è confidato con gli amici e la voce si è sparsa in giro in brevissimo tempo. La scuola ha deciso di sospendere l'insegnante per due settimane, nonostante la donna non si sia macchiata di nessuna azione illegale, in attesa di decidere la sua sorte. Nel frattempo, come era previdibile, il sito della casa di produzione che produce 'Serial Abusers 2', ha registrato un numero impressionante di contatti. Nella foto, Samantha Ardente in uno dei suoi film.


Seguono altre 3 fotografie "doverosamente" censurate, perchè, come dicevo pochi giorni fa, Repubblica.it è una testata che non prescinde a un rigore etico e professionale.

Ora, a me fa un pò ridere questo rigore random, che colpisce a casaccio le notizie più disparate. Che fa mettere in prima pagina foto di minorenni e censura le foto di pornostar.
Sembrerebbe quasi ( quasi, eh ) che non ci sia una nozione precisa riguardo all'informazione eticamente diffusa.

Li aiuto io allora.
Sono andato sul web a vedere se per caso si trovava qualche immagine incensurata della prof.
Ebbene si. Si trovano.
La prima è la stessa foto che Rep.it ha castamente ( a che prò? ) censurato.
Le seconde sono tratte da Gugol immagini. A portata di tutti i porci depravati, senza un minimo di etica.
Come me.







Snort!

Yang

sabato 26 marzo 2011

Fiorin fiorello, di loto è bello ( Radiohead: "Lotus Flower" )

Questo post è un mezzo golpe.
Ogni post che pubblichiamo, prima di essere messo on line è sempre condiviso fra noi due.
Questo è, appunto, un eccezione.
Io e Yin siamo due grandi fans dei Radiohead, eppure manco sapevamo che stava uscendo il nuovo disco.
Io l'ho appreso giovedì da un cliente che lo stava ascoltando sul computer, dopo che lo aveva scaricato a sbafo non so bene da dove.
Sicchè ieri sera me ne sono ricordato, e l'ho cercato su Iù Tiùb ( dove era gia presentissimo ).
La prima volta che ho sentito il singolo ( Lotus Flower ), sono rimasto abbastanza ben colpito dallo stile che rimandava alle atmosfere elettroniche di Kid A ( il mio album preferito dei Radiohead ).
Quando ho chiamato Yin per fargliela sentire, invece lei non ha avuto le mie sensazioni positive. E sì che in musica davvero abbiamo gusti molto simili.
Mezz' ora fa ho riascoltato la canzone... E ho detto semplicemente: "WOW!!!"
Ed eccola qua.
Groove di sinth bass, una drum machine e poc'altro. Poc'altro oltre la solita voce di Thome Yorke, perfettamente incerta.
Sempre in bilico fra l'indolenza e l'estasi. Fra lo sbadiglio e l'orgasmo.
Per me spacca abbastanza da essere condivisa con gli amici.
Cara Yin beccatela e vedi di iniziare a ballare.
Su Iù Tiùb fra l'altro ci sono già diversi video di buffi epigoni che fanno il verso al ballo di Thom, le cui movenze devono molto al David Byrne di "Once in a Lifetime".

Che ve ne pare?
( si raccomanda di riascoltarla almeno due o tre volte, per comprenderne l'armonia sghemba e stralunata )

Yang

martedì 22 marzo 2011

"Pictures of you"


Sapevo che il nostro amore stava diventando troppo complicato. Ma non volevo ancora arrendermi a quella sensazione che mi tagliava dentro. Come se non bastasse il bus n. 12, sul quale lo avevo visto la prima volta, esibiva un cartello sconcertante. "Fine corsa"!

Mi sentii presa in giro; avevo preso mezza giornata di permesso per rivederlo. Io imbellettata come si conviene ad un perfetto incontro erotico in mezzo alla strada, mi trovai davanti alla nuova campagna pubblicitaria: Una gigantografia che lo ritraeva con una altra.

Ebbene, mi tradiva allora. E lo sapevano tutti. Dovevo immaginarlo.

Era sempre stato così distaccato mentre sfioravo le sue labbra stampate sui pannelli.

Di quella giornata rimase la mia foto, in guepiere scattata dall'autista del bus, mentre tiravo uova al cartellone.

Yin




mercoledì 16 marzo 2011

Nella vita c'è molto più di una Volvo ( sulla pubblicità e non solo )

ATTENZIONE: Aggiornamento di giovedì 17 ore 18.30!!!
Entro su rEPUBBLICA e per sbaglio col mouse clicco sul banner delle assicurazioni LINEAR, svettanti il gran pavese per il 150esimo compleanno dell'Unità d'Italia...
Si apre una finestra. E sulla finestra, che non riesco a chiudere appare la scritta testuale "NON DELUDERE IL TUO BANNER, CLICCA E FAI UN PREVENTIVO CON LINEAR"!!!!!

Non deludere il "tuo" banner... il tuo banner... il MIO banner...

Maledetti.
Maledetti.
Maledetti.


Ragazzi, innanzitutto scusate per l'assenza davvero dilungata ben oltre quelle che sarebbero state le nostre intenzioni. Abbiamo passato un periodo tostissimo sul lavoro ma adesso sembra tutto a posto. Eccoci qua pronti con un nuovo post.
A costo anche di deludere gli amici che vorrebbero sempre leggere cose ridanciane e spensierate, riattacchiamo subito con un ennesimo strale.
Ma è un attacco a uno dei nostri mezzi di informazione preferiti, e siccome spesso gli spensierati sono destrorsi, magari questo ennesimo momento di incazzatura verrà tollerato meglio.
Stiamo parlando di Repubblica.
Repubblica.it, per la precisione.
Repubblica, giornale di area sinistroide intellettual fighetta, è sempre stato all'avanguardia ( sono progressisti ), in quanto a pubblicità.
Sul loro magazine "Donna" moltissimi anni fa, rimasi basito per una cosa rivoluzionaria:
l'intercalare della pubblicità.
Forse i più giovani non lo sanno, ma prima di quest'era consumista, le pubblicità non interrompevano mai un articolo o una rubrica.
Si parlava di guerra, e al termine dell'articolo si stava ben attenti a collocare una pubblicità che non fosse troppo discrepante col tono drammatico dell'articolo precedente.
Su quel numero di "Donna", mi trovai una pagina pubblicitaria di un gelato, che interrompeva il flusso di parole su un reportage sulla miseria africana.
Shoccante!

Chi ci fa più caso adesso?
Ma a volte, per quanto larga possa essere la tazza del wc, la pisciata inonda tutto.
Ultimamente siamo ben oltre il livello di tolleranza a questo tsunami di beni di consumo.
E proprio in questi giorni terribili per quello che sta vivendo il Giappone, uno spererebbe in un minimo di ritegno.
Un sussulto di dignità.
Macchè.
Oggi ho aperto Repubblica.it e sotto le finestre aperte è comparso l'ennesimo pop-under. Perchè adesso si sono fatti furbi.
Il pop-up ti appariva davanti: lo cliccavi e lo scacciavi come una mosca fastidiosa.
Il pop-under invece ti resta latente sul computer. Lo vedi comparire come una blatta, da sotto il mobile. Chiudi le finestre e te lo trovi li.
In questo caso, era una pubblicità di una assicurazione sulla la casa.
L'ennesimo geniale corredo a un articolo sul terremoto. L'avevano già fatto col terremoto di Haiti. Sicchè dovremmo esserci abituati, evidentemente.



Questo qua sotto era un piccolo collage che avevo fatto mesi fa riguardo una pubblicità di un fuoristrada, che faceva da antipasto a un video di un autobomba trovata a New York.


Questo sopra invece era il background banner che compariva guardando l'incidente a Kubica ( Autoscout!!! )

Se uno guarda un qualsiasi video della catastrofe giapponese, arriva il trailer del prequel di "Amici Miei".
A noi questo modo di speculare su tutto fa venire il voltastomaco.
Forse siamo all'antica.
Forse è l'ennesimo rigurgito moralista di una coppia con nostalgie dei bei tempi andati.
O forse ( è una possibilità ) noi andiamo nel culo alla maggioranza di chi ci accusa di moralità un pò demodè.

"Once you find yourself on the side of the majority it's time to pause and reflect" ( Mark Twain )


Per chi avesse dubbi, la maggioranza è li fuori.
Prona.
Qui, saremo anche tutti ( o una buona parte ), incazzati. Ma è una riserva. Un rifugio di lupi idrofobi.
E tutto la fuori è così anestetizzato, assuefatto, emotivamente impermeabile, che preferirò sempre un minimo rigurgito di indignazione, alla piattezza dell'elettrocardiogramma di un gregge di pecore defunte.

Superior stabat lupus


Yang

La sinapsi ( ben poco ) malata: Talk Talk "After the Flood".
Un gruppo che arrivato velocemente al successo commerciale in virtù di un talento compositivo eccezionale, sparì dalle scene in una specie di catarsi con due album finali che sono un implosione intimista di potenza rarefatta.
Il larsen ( il fischio della chitarra ), che parte ai 4.00 e dura quasi un minuto su un unica dissonante nota, è per me, uno degli assoli più belli mai "sentiti".