Il settimo seme di Persefone





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venerdì 14 gennaio 2011

Ti Culo


Foto fatta nei cessi del parcheggio di Piazza Ghiberti a Firenze ( courtesy foto Reuters )

Questo è l'italiano di cui invece vado fiero.
Mi piace la perentorietà intimista e intimidatoria.
" Se lo vuoi nel culo, prepara 100 euro e lascia il numero ".
Credo che solo i fratelli Coen, Carver e pochi altri siano capaci di una sintesi come questa.
In una singola frase si concentra una potenza narrativa quasi sublime.
Saper scrivere bene non è un compito per amanuensi onanisti ( che se lo menano, infatti ).
Saper scrivere è saper comunicare.
Saper comunicare è arrivare chiaramente al tuo interlocutore ( in questo caso chiamiamolo interCULOtore ). Senza dubbi interpretativi.
In questa frase si concentra una storia, una vita. Gesti anonimi di ordinaria depravazione privata. Puzza di piscio e disinfettante.
Cani che si annusano il culo.
E quel consiglio finanziario è una meraviglia: "Prepara 100 euro".
Come dire: " Tutto ha un prezzo. Vuoi il culo rotto? Allora risparmia sulle merendine per tuo figlio e fai morire di fame il canarino. Quando avrai messo da parte il gruzzolo torna qua, lasciami il numero, e il mio cazzo nodoso ti farà lacrimare di gioia.
E mentre a pecorina te lo smanetterai sbanfando fra te e te su quanto sei frocio,
ecco la schizzata calda che ti corroborerà le viscere,
ecco l'aureola che sorgerà da dietro il cervelletto.
Illuminando questo loco.
Fugace lux aeterna.

Yang

ps: notare anche i numeri del 118 e del 112 e 113, scritti a penna da qualche tristo figuro incapace di apprezzare l'Arte della narrazione.

la sinapsi malata:
ebbene sì, deve essere la mia pazzia che mi fa mettere in questo post un pezzo ENORME come "Passion" di Peter Gabriel ( colonna sonora de "L'ultima tentazione di Cristo" ).
Sporcare in questa maniera un capolavoro musicale è tremebondo.
Eppure... eppure...
Quell'odore di piscio...
Quello sporco...
Sono pazzo e le dinamiche del mio cervello spesso sfuggono al mio controllo.
Spero che qualcuno apprezzerà quel che intendo dire con questo brano.
Perchè non lo dico cosa intendo e forse manco lo so.
La bellissima copertina del disco però spiega moltissimo. Cercatela sul web.
E poi questa cosa non va spiegata.
Va Sentita.



23 commenti:

  1. Chissà chi è quel filosofo che ha scritto quella frase illuminata. Perle ai porci sta benissimo come etichetta

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  2. INNERES, so solo che a 50 metri c'è l'Università.
    Magari è il rettore!

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  3. così scopriremmo che rettore deriva da... retto (rotto) :-))

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  4. "In questa frase si concentra una storia, una vita."
    condividiamo.
    diremmo una interpretazione pasoliniana attraverso la quale... la vita... diventa arte.

    P&F

    ps ... tocca musealizzare i cessi dell'autogrill? :-)

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  5. scusa l'arroganza ma dalle mie parti hanno fatto di più,invece del numero del 113 hanno lasciato il numero di cellulare di un noto politico locale ,che non ha capitol'essenza di tale contributo ed ha fatto denunce e titoloni sui quotidiani per l'affronto.eh non capiscono niente.

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  6. non c'è proprio nulla di interessante nei gesti anonimi di ordinaria depravazione privata: sono, appunto, ordinari, comuni, noiosi. se in quella frase c'è una storia, una vita, sono storia e vita di una mestizia senza fine. vedo molto estetismo intellettuale in una persona sottile e intelligente come te, yang, quando ne fai materia di un ditirambo. di lì a ridacchiare originalmente sul retto rotto del rettore c'è solo un passo.

    (sempre che si possa non essere d'accordo)

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  7. @ rofrano

    i gesti anonimi e ordinari sono interessanti proprio in quanto tali ... in questo senso troviamo interessante anche il "ti cuoro" ... per il suo essere una contaminazione

    in alcuni casi le espressioni "povere" raggiungono una, se vuoi inconsapevole, essenziale eleganza che forse sarebbe un peccato andasse del tutto persa.

    in questo caso l'essenzialità comunicativa è quella di un copy. e coglierlo, soprattutto in un luogo decontestualizzato, è senza dubbio un atto che richiede un esercizio intellettuale

    l'indulgere nella "durezza" usata nei livelli interpretativi potrebbe risultare eccessivamente provocatorio ma sostanzialmente coerente a raccontare la durezza del messaggio/contesto (nonché in stile con i nostri :-) )

    P&F

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  8. Se a quello che ha scritto "gli scappava" di scrivere, il prodotto non può che essere quello che hai messo in foto. Impellente e animalesco.
    E' bisogno di lasciare una traccia, come un cane che piscia per strada.
    Io non ci trovo assolutamente niente. Mi lascia indifferente. Mentre mi diverte vedere Yang che si diverte con quella roba. Come un bambino che scopre come si scaccola il naso.

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  9. * Rofrano
    il mio modo di pormi con gli amici di blog è spesso quello del giocoso e gioioso cazzeggio, e non all'insegna della pedanteria da cattedra: non pretendevo certo che la mia solenne e innocua (e scarsa) stronzata su retto e rettore fosse da Nobel per la letteratura. Comunque grazie per averlo puntualizzato con la tua bacchettata.

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  10. Ciao RITA. Capisco benissimo il risentimento del politico:
    E' una vita che i politici ci inculano senza nessun bisogno di rendere pubblici i loro numeri privati.
    Chissà come ci è rimasto. Poverino.
    :-)

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  11. Ciao ROFRANO. Perchè "non c'è proprio nulla di interessante nei gesti anonimi di ordinaria depravazione privata"? E dove si cela, secondo te, l'interesse? Nei gesti originali di singolare virtù pubblica?
    E' evidente che il mio è un esercizio di costruzione di una cornice intarsiata su un soggetto volgare. Il post nasce come seguito ideale del "Ti Cuoro" precedente.
    L'antitesi del mondo acronimizzato, dei sentimenti disidratati dei TVTB.
    So bene che la storia dietro a quella scritta è una storia squallida. Il mio post è un modo per farsi una risata in compagnia come quando si faceva a gara a chi pisciava più lontano.
    Detto questo mi rendo ben conto della disperazione di chi vive di certe cose.
    E questo post ha due piani di lettura.
    Ecco il significato della colonna sonora finale.
    Quelle persone esistono e sono malate. Finita l'ultima mia risata, la loro disperazione resta.
    Come l'urlo di Nusrath a 4.28".
    Io vedo il padre di famiglia che si va a fare inculare ai cessi pubblici e poi torna a casa, piangendo disperato in macchina per quanto sia sceso in basso.
    Ti consiglio di vedere "Il Cattivo Tenente", di Abel Ferrara, con Harvey Keitel.
    Anzi, non te lo consiglio. Non ti piacerebbe perchè è tutto costruito su queste vicende.
    Ci sono decine di artisti che hanno permeato la grandezza della loro arte nella banalità anonima dello squallore più turpe. Da Caravaggio a Bukowsky. Da Raymond Carver a Egon Schiele. Io rispetto a loro sono solo un umile scribacchino. Un corniciaio visionario.
    Per il resto, Paolo ha parlato come meglio non avrei saputo. Le sue parole sono le mie parole. E tu sei liberissimo di esprimere il tuo dissenso. Di non ridere o non approvare.
    Come fanno sempre molte persone sul nostro blog, fintanto che non viene ravvisata la volontà provocatoria fuori luogo.
    Già il fatto che tu ti sporchi le mani con le mie sciocchezze, è per me un onore sincero.

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  12. Ciao LALIEBRE. Sono contento che ti sia divertita. Non ho capito però di quale foto parli. Se quella della scritta o la copertina del disco.
    Se parli della copertina del disco si tratta di una raffigurazione del Cristo, fatta di fango e fiori.
    Meravigliosa metafora per umanizzare il figlio di Dio.
    In verità, in verità ti dico, che nell'ars scaccolandi non ho mai ravvisato particolare virtuosismo ( ok ok, hai ragione: dipende dalle dimensioni della caccola ), ma mi provoca ancora le convulsioni l'idea che qualche bambino, le caccole, addirittura, se le mangiava.

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  13. ZIO, c'è qualcuno a cui riesce davvero arduo scendere a patti con la subcultura di cui ci nutriamo e che ha reso epici molti dei personaggi che giustamente troneggiano alla destra del tuo blog. Soprattutto c'è un atavica impossibilità al non prendersi sul serio.
    Non avrò mai un istante di esitazione se dovessi scegliere fra il narrare le gesta di Apollo o quelle dell'ultimo dei derelitti.
    Credo che approverai.
    E pure Gesù, fra l'altro. E sì che siamo atei.

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  14. Yang, parlavo della foto con la scritta.
    Non mi svilire l'ars scaccolandi che è vero collezionismo di minuzie. E vuoi mettere l'abilità? Il gusto dipende dalla sostanza ma anche da quale dito si usa, se l'indice o il mignolo... e chiaramente dalla consistenza del muco. Anche la Plath ne parla con godimento nei suoi diari. E non dirmi che davvero non ne hai mai mangiate di caccole. Nooooo... non ci crede nessuno! E non ti scaccoli mai neanche in auto?

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  15. mai che si proponesse il contrario però, tocca sempre decidere se prenderlo o meno :|

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  16. LALIEBRE, io non svilisco niente. Per me la scaccolata è come il jazz: pur riconoscendone la dignità artistica non riesco a emozionarmi. Le scaccolate di cui parli, sono eccezionali esercizi di virtuosismo, ma che non hanno su di me una gran presa. Certo a volte è attività di supporto indispensabile nella fase di corteggiamento di una donna. Non ho mai trovato nessuna femmina capace di resistere al fascino di un maschio che si proponga munito di caccola rotolante fra indice e pollice.
    Pure Bulgari nella campagna del profumo "Man", ha scelto di fotografare Clive Owen che ti guarda col suo sguardo penetrante, saldamente aggrappato alle certezze che gli regala la caccola abilmente celata dalla mano dx.

    http://www.bellezapura.com/wp-content/uploads/2010/07/BULGARI-MAN.jpg

    Volevo farci pure un post, ma sarei stato massacrato dal buon Rophran, che ripone in me troppe aspettative.

    :-)

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  17. ps: LALIEBRE, GIURO di non aver mai mangiato una caccola in vita mia. E la sola idea mi sconvolge. Poche cose mi schifano come quella. E sì che sono di bocca buona...
    Credo la tua certezza derivi dal fatto che il tuo analista per farti smettere di mangiarle, ti ha convinto che "così fan tutti", e allora tu, affamata di originalità, abbia deciso di smettere. Trucco psicologio vecchio come il cucco. Ma che ha funzionato.
    E come non riconoscere nel tuo pseudonimo, "LALIBBRADIMARZO", il vanitoso vezzo di pavoneggiarti della famosa caccola da una libbra, con cui vincesti i campionati mondiali di scaccolamento indoor di Osaka nel Marzo 2002. Record peraltro ancora imbattuto,

    =))

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  18. UBI, io so solo che sono già arrivato a 95 euro.

    AHAHAHAHAHAHAH!!!!

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  19. Mi hai ucciso la speranza di beccarti al semaforo con indice intrufolato nella narice. Bah...
    E mi fai anche vedere Owen con espressione eloquente di pregresso scaccolamento! Così mi induci a pensieri peccaminosi che non posso soddisfare (manca materia prima). Dico: oh, ma hai visto la grazia delle narici dilatate di un uomo come Rudolf Nureyev, o di Yul Brinner? Mi fanno così tanto sesso le narici maschili in fase di aspirazione. Sarà un caso di deviazione del seSSO nasale il mio?

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  20. ... non siamo educande ...

    ma altro è una terminologia significativamente dura

    ed altro è lo scrivere "cacca", "pisello" ...
    con quello spirito della scoperta della possibilità di trasgressione/disobbedienza più proprio in un fanciullo.

    P&F

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  21. Stupefacente abbinamento.
    Foto/Testo/Musica.
    Per una Profonda conoscitrice di PG come sono io, c'è da rimenere a bocca spalancata per 10 interminabili secondi.
    Sono basìta per l'assenza totale di qualsivoglia collegamento.
    ....e questo è straordinario.
    E' troppo semplice far corrispondere arti differenti in uno pseudo-omogeneo magma.

    Tutta la mia stima.
    :)

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  22. Ehi, A.W....
    Pure questo l'avevo dimenticato!
    Intanto diventi subito una delle nostre preferite, se conosci così bene PG.
    Eppure, credimi, ci sono molti più collegamenti di quanto pensi.
    Passion parla del Cristo incarnato.
    Del figlio di Dio caduto in tentazione.
    Se pure il figlio di Dio si intratteneva con la Maddalena, fin dove possiamo scendere noialtri, che siamo figli di operai, impiegati o avvocati?

    Grazie di nuovo per i complimenti,
    Yang

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