Il settimo seme di Persefone





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mercoledì 16 marzo 2011

Nella vita c'è molto più di una Volvo ( sulla pubblicità e non solo )

ATTENZIONE: Aggiornamento di giovedì 17 ore 18.30!!!
Entro su rEPUBBLICA e per sbaglio col mouse clicco sul banner delle assicurazioni LINEAR, svettanti il gran pavese per il 150esimo compleanno dell'Unità d'Italia...
Si apre una finestra. E sulla finestra, che non riesco a chiudere appare la scritta testuale "NON DELUDERE IL TUO BANNER, CLICCA E FAI UN PREVENTIVO CON LINEAR"!!!!!

Non deludere il "tuo" banner... il tuo banner... il MIO banner...

Maledetti.
Maledetti.
Maledetti.


Ragazzi, innanzitutto scusate per l'assenza davvero dilungata ben oltre quelle che sarebbero state le nostre intenzioni. Abbiamo passato un periodo tostissimo sul lavoro ma adesso sembra tutto a posto. Eccoci qua pronti con un nuovo post.
A costo anche di deludere gli amici che vorrebbero sempre leggere cose ridanciane e spensierate, riattacchiamo subito con un ennesimo strale.
Ma è un attacco a uno dei nostri mezzi di informazione preferiti, e siccome spesso gli spensierati sono destrorsi, magari questo ennesimo momento di incazzatura verrà tollerato meglio.
Stiamo parlando di Repubblica.
Repubblica.it, per la precisione.
Repubblica, giornale di area sinistroide intellettual fighetta, è sempre stato all'avanguardia ( sono progressisti ), in quanto a pubblicità.
Sul loro magazine "Donna" moltissimi anni fa, rimasi basito per una cosa rivoluzionaria:
l'intercalare della pubblicità.
Forse i più giovani non lo sanno, ma prima di quest'era consumista, le pubblicità non interrompevano mai un articolo o una rubrica.
Si parlava di guerra, e al termine dell'articolo si stava ben attenti a collocare una pubblicità che non fosse troppo discrepante col tono drammatico dell'articolo precedente.
Su quel numero di "Donna", mi trovai una pagina pubblicitaria di un gelato, che interrompeva il flusso di parole su un reportage sulla miseria africana.
Shoccante!

Chi ci fa più caso adesso?
Ma a volte, per quanto larga possa essere la tazza del wc, la pisciata inonda tutto.
Ultimamente siamo ben oltre il livello di tolleranza a questo tsunami di beni di consumo.
E proprio in questi giorni terribili per quello che sta vivendo il Giappone, uno spererebbe in un minimo di ritegno.
Un sussulto di dignità.
Macchè.
Oggi ho aperto Repubblica.it e sotto le finestre aperte è comparso l'ennesimo pop-under. Perchè adesso si sono fatti furbi.
Il pop-up ti appariva davanti: lo cliccavi e lo scacciavi come una mosca fastidiosa.
Il pop-under invece ti resta latente sul computer. Lo vedi comparire come una blatta, da sotto il mobile. Chiudi le finestre e te lo trovi li.
In questo caso, era una pubblicità di una assicurazione sulla la casa.
L'ennesimo geniale corredo a un articolo sul terremoto. L'avevano già fatto col terremoto di Haiti. Sicchè dovremmo esserci abituati, evidentemente.



Questo qua sotto era un piccolo collage che avevo fatto mesi fa riguardo una pubblicità di un fuoristrada, che faceva da antipasto a un video di un autobomba trovata a New York.


Questo sopra invece era il background banner che compariva guardando l'incidente a Kubica ( Autoscout!!! )

Se uno guarda un qualsiasi video della catastrofe giapponese, arriva il trailer del prequel di "Amici Miei".
A noi questo modo di speculare su tutto fa venire il voltastomaco.
Forse siamo all'antica.
Forse è l'ennesimo rigurgito moralista di una coppia con nostalgie dei bei tempi andati.
O forse ( è una possibilità ) noi andiamo nel culo alla maggioranza di chi ci accusa di moralità un pò demodè.

"Once you find yourself on the side of the majority it's time to pause and reflect" ( Mark Twain )


Per chi avesse dubbi, la maggioranza è li fuori.
Prona.
Qui, saremo anche tutti ( o una buona parte ), incazzati. Ma è una riserva. Un rifugio di lupi idrofobi.
E tutto la fuori è così anestetizzato, assuefatto, emotivamente impermeabile, che preferirò sempre un minimo rigurgito di indignazione, alla piattezza dell'elettrocardiogramma di un gregge di pecore defunte.

Superior stabat lupus


Yang

La sinapsi ( ben poco ) malata: Talk Talk "After the Flood".
Un gruppo che arrivato velocemente al successo commerciale in virtù di un talento compositivo eccezionale, sparì dalle scene in una specie di catarsi con due album finali che sono un implosione intimista di potenza rarefatta.
Il larsen ( il fischio della chitarra ), che parte ai 4.00 e dura quasi un minuto su un unica dissonante nota, è per me, uno degli assoli più belli mai "sentiti".

16 commenti:

  1. Sarò all'antica anch'io, ma queste merde mi fanno vomitare anche le unghie dei piedi.
    Intanto mi sono iscritto al "registro delle opposizioni", ma le molestie telefoniche a domicilio non accennano, com'è ovvio, a diminuire.
    Perché in Lobotom Italy rispetto della privacy significa non poter intercettare delinquenti e farabutti nell'esercizio delle loro sciacalle funzioni, mica smettere di cagare il cazzo impunemente ai cittadini!

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  2. Repubblica è come Il Giornale.

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  3. ... peccato.

    Una volta esisteva l'arte di dire cose intelligenti senza piangersi addosso anzi... facendo anche ridere e così stuzzicando pensieri diversi.

    In questo modo continuando a "obiettare" persone libere, che potrebbero dire cose a molti, diventano persone che si autorelegano in condizioni residuali.

    Cmq giusto per chiarire ... in questi giorni se volevate essere incazzati... ci sarebbero state tonnellate di allucinanti e incompetenti dichiarazioni governative sulla tragedia di fukushima. Dichiarazioni per giunta stupide innanzitutto sul piano del loro stesso rendiconto politico.

    E con ciò togliamo il disturbo.

    P&F

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  4. Proprio ieri, guardando i video di Repubblica sulla tragedia in Giappone, avevo pensato la stessa cosa che ora trovo scritta da te! Che schifo...

    "Repubblica, giornale di area sinistroide intellettual fighetta": Flaubert avrebbe invidiato la perentorietà infallibile di questa definizione.

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  5. Ciao ZIETTO. Come come? Puoi spiegarci come hai fatto? Sapevamo di questo fantomatico registro che doveva essere istituito, poi abbiamo finito per dimenticarcene ( sperando di essere dimenticati, ma loro non si dimenticano di te ).

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  6. INNERES non perdi mai occasione di parlar male de Il Giornale.
    Bravo!
    AHAHAHAH!!!

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  7. Caro Paolo io devo capire bene cosa è successo in queste settimane.
    Forse un ramo sporgente?
    Un vaso di fiori incautamente appoggiato su un davanzale?
    Una febbrA indomabile?
    Cosa è successo insomma alla tua testa?
    E soprattutto come mai tu quoque, cadi nel tranello di sentirti in diritto di dirci come sia giusto comportarci in casa nostra per risultare più gradevoli?
    Credi che si sia diventati nel volgere di due post ( uno su un cappuccino e uno sui banner pubblicitari ) indegni di partecipare ( o di officiare ) alla tua Messa?
    Semplicemente a noi ci aggrada poter dir quel che cazzo ci pare quando questa cosa è viscerale.
    Spesso parliamo di derive del sentire sociale perchè il folklore è la nostra dimensione.
    Non abbiamo l'ardire e l'acume per andare nel profondo della politica.
    E questa buccia che riveste il cuore alla gente è così spessa ( e interessante ) che merita di essere analizzata. Perchè dalla scorza di questa buccia si ha una mappa completa di tutto il resto.
    Sta fondendo un piccolo sole a levante, e sinceramente le dichiarazioni sventate di piccoli politici, ci sembrano, in questo momento, più trascurabili del modo con cui ci viene detto:
    "Signore e signori, beccatevi questa apocalisse, ma non dimenticate di comprare una Volvo ".

    Comunque, libero di cambiare canale.
    Soprattuto, crediamo che tu sia talmente capace di scrivere che faresti un blog bellissimo.

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  8. Ciao ROFRANO. Flaubert ha avuto un fremito rotatorio di magnitudo 8,9 nella tomba.
    Grazie!

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  9. L'iscrizione è una cosa (incredibilmente) velocissima che si può fare anche online, ma che a quanto pare è fine a se stessa...

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  10. Zio: anch'io l'ho fatta e continuano a scartavetrare i maroni

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  11. per lo ZIO e INNERES: io a volte quando sento i rumorini tipici da call center mi fingo un immigrato o un domestico filippino e con voce incerta dico più o meno: "Mi spiace siniora, ma questa è stanza di Kim. Padroni ezzere in grande casa ma ora ezzere lontani e non sapere quando tornare. Io no potere aiutare te siniorTU-TU-TU-TU-TU-TU-TU"

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  12. Ciao CARLOS! Come va? Ci hanno detto che hai detto basta con le donne.
    Bene... bene...
    Più ciccia per noi due.

    :-)

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  13. Oh ragazzi, ma siamo pazzi? Chi è il vile marrano seminatore di calunnie?

    State buonini, che sono sempre in pista....

    :)

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  14. ciao Yang. mi regali presto una poesia che non conosco?

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  15. Il fatto che i pubblicitari di oggi credano che i banner siano utili mi fa pensare che la fine del mondo è davvero vicina.

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